Safe Harbor: anche il Garante Italiano per la privacy si adegua alla sentenza dirompente della Corte di Giustizia europea dell’ottobre 2015.
La Corte Europea ha dichiarato decaduto il «Safe Harbor», l’accordo tra Unione Europa e Stati Uniti che consente alle imprese americane di conservare i dati personali degli utenti europei sia nella Ue sia negli Usa. Il Safe Harbor riguarda le società che effettuano lo storage dei dati dei clienti. Le aziende americane che hanno utilizzato il Safe Harbor sono circa 4.500. Lo scopo dell’accordo è quello di impedire la perdita accidentale o la rivelazione di dati personali.
Il Garante dapprima aveva specificato che non importa dove sono archiviati i dati, ma come sono archiviati, il che effettivamente ha un suo senso logico! Poi però ha dovuto adeguarsi alle direttive Europee e dichiarare decaduto l’accordo anche per l’Italia.
Il principio espresso dal nostro garante per la privacy non è privo di fondamento. In effetti non dobbiamo limitarci a conoscere l’ubicazione dei nostri dati, ma come questi vengono gestiti, archiviati e soprattutto protetti.
EagleMercury è la nostra piattaforma di collaborazione e condivisione dei dati ed ottempera pienamente alle nuove normative. Importante al fine del completo rispetto delle normative i nostri Data Center sono ubicati in Europa quindi pieno rispetto della sentenza della Corte Europea, Canada ed Usa. Indipendentemente comunque dalla scelta del Data Center, che compete al nostro cliente, i dati archiviati sono cifrati con il logaritmo AES256 e transitano su porte protette. EagleMercury è inoltre certificato secondo le più restrittive normative internazionali quali ad esempio Finra e Hipaa.
Per chi desideri una maggiore protezione delle proprie informazioni è attivabile la funzionalità di cifratura dei messaggi (opzionale) è inoltre consigliabile l’attivazione del servizio di archiviazione legale delle email (riconosciuto a livello giuridico internazionale).
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